Lo Studente

(testo Persiko, musica Vikingo)
Signor professore Lei sa che cosa e’ giusto
Perdoni il mio ardire e non mi guardi con disgusto
Se sabato scorso la scuola ho marinato
E’ perche’‚ ad un gran corteo di studenti sono andato
Per dire ad un ministro inebriato dal potere
Che non basta una riforma per comprare il mio sedere
Quel cinque in italiano e’ una cosa brutta
Lei pensi quel che vuole ma rispetti la mia lotta

Lei mi chiami sovversivo, pazzo o rivoluzionario
Ma io credo in quel che dico e non lotto per denaro
E’ solo professore una questione di morale
Lei e’ il buono e sta nel giusto mentre io sono il male

E se dico che quegli anni ci insegnano qualcosa
Che non sono affatto bui ma anzi un’alba assai radiosa
E se i suoi diciotto anni son Valle Giulia ed il sessantotto
Non si permetta di dir niente se per il mio ideale lotto
Io voglio sol difendere la mia gente e la mia storia
Da tutti quei bastardi cui da fastidio la memoria
In fondo cosa dire, sono solo uno studente
E voi siete in tanti a dir non me ne frega niente

Lei mi chiami sovversivo, pazzo o rivoluzionario…

Signor professore oramai lei mi ha stufato
Non posso pi- restare a guardare ammutolito
Le sue belle lezioni di storia e di morale
Dirci cos’e’ il giusto e come estirpare il male
Ormai io ho capitoo qual e’ il suo sporco gioco
A plagiar giovani menti ci si mette poco
Infondo do fastidio e me ne rendo conto
Come non giustificare chi mi vorrebbe morto
Quei figli del potere e delle sue dottrine
Scagliati sul ribelle pronti con le ghigliottine
Che mi aspettano all’uscita di scuola o sul portone
Per far giustizia nel nome del padrone

Lei mi chiami sovversivo, pazzo o rivoluzionario…

Disco:  Demo 98 e Dritto al Cuore di Chi crede

Accordi:
intro, strofa e rit:
Mi- / Sol / Re

Note:
A scuola ognuno di noi ha avuto almeno un professore sessantottino, si è almeno una volta scontrato con un professore parlando di diritti degli studenti, qualcuno di noi ha pagato con voti bassi le sue idee politiche, molti di noi sono anche dovuti passare attraverso confronti fisici pur di poter affermare le proprie idee.
Questa canzone è dedicata ai nostri anni di politica studentesca, alla passione che da allora forte ci brucia dentro.