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La copertina di “Sulle Scogliere Remote” è stata disegnata per noi da Leandro Lottici giovane promessa dell’arte contemporanea italiana.

Leandro Lottici

Leandro ha messo a punto una personalissima tecnica pittorica che vede l’unione degli smalti industriali al catrame e alla combustione plastica per rappresentare il paesaggio urbano attraverso gli scarti che la metropoli stessa produce: grattacieli, gru e automobili ritratti in prospettive da capogiro, protagonisti solitari che si materializzano anche plasticamente nelle sue sculture.

2008 catrame, smalto e combustione plastica su alluminio cm. 60 x 80

Abbiamo prima conosciuto Leandro grazie alla passione per il rugby che lo accomuna al nostro chitarrista Raffaele con il quale ha giocato insieme un paio di campionati nella serie C laziale e poi lo abbiamo scoperto come artista quando ha esposto nel 2009 una sua opera ne Il presepe di Piazza Vittorio. (Piazza Vittorio è a 200 metri da Colle Oppio, il luogo dove facciamo le prove).

Quando ci siamo rivolti a Leandro per la copertina siamo andati a colpo sicuro con la certezza che, grazie agli studi fatti proprio sulle modalità di visualizzazione delle periferie,  avrebbe saputo interpretare al meglio l’essenza del nostro disco.

Nell’e-mail che gli scrivemmo per dargli degli spunti su cui operare gli parlammo così del disco che proprio in quei giorni stavamo incidendo:

Il nome del disco dovrebbe essere “sulle scogliere remote” o “scogliere remote”
sul disco ci sono 3 canzoni di particolare importanza che ci piace riassumere nel concetto di scogliera remota, le canzoni sono
1) sul gabbiano johnatan livingstone
2) sull’impresa di balbo
3) sull’importanza della umile militanza quotidiana
per noi la scogliera remota è la periferia degradata, impersonale e alienante che può divenire luogo di aggregazione se vi è impegno
per noi la scogliera remota è la nebbia ed il gelo che i trasvolatori atlatinici hannno trovato nelle loro trasvolate ma può divenire festa e celebrazione alla fine dell’impresa ed al superamento dei propri limiti
la scogliera remota è anche il luogo di solitudine dove il gabbiano Jhonatan Livingston va a vivere la sua vita di esiliato dallo stormo, ma dove ritrova altri gabbiani che sono come lui e conosce grandi soddsfazioni.
se penso alla copertina io mi immagino una scogliera a picco su un mare scuro e tempestoso  (vista dal mare)
dove lo scoglio in realtà è un palazzo grigio (tipo corviale)
e sopra questo palazzo scogliera vola uno o più gabbiani o albatros metafora del militante e del trasvolatore facendo in modo che  gli uccelli siano “portatori di luce” magari […]
il tutto con l’obiettivo di  avere un impatto emotivo tipo quello del quadro del viandante su un mare di nebbia

Nelle conversazioni successive poi parlammo a Leandro di un progetto ormai storico della nostra Comunità a Roma di abbattere i palazzioni di periferia (Corviale ed i ponti di Laurentino 38) per ricostruire in contesti più a misura d’uomo con un architettura più di destra (verde privato, spazi orizzontali… pensate al quartiere fascista della Garbatella per avere un idea), da questo si arrivò all’idea di inserire una palla da demolizione nel quadro.

Leandro ha fatto con maestria tutto il resto, dando vita ad un opera artistica che è un vero e proprio valore aggiunto per il nostro disco.

Attualmente il quadro in Olio su tela 40 x 40 è appeso nell’ufficio di Federico.

La prima bozza su acquerello

L'immagine "work in progress" olio su tela

La copertina definitiva

qualche approfondimento:

Abbattimento di Corviale  e dei Ponti di Laurentino 38:

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